Janas, donne alte e focose che arrivano dall'acqua

-segue-

ShArDan “Donne (Sarde) Alte e Focose, che arrivano dall’Acqua” …

e a noi Sardi, che conosciamo le nostre madri, non ci fa mica tanta fatica pensare che nessuno mai era riuscito a sconfiggerle…

le Donne Sarde non avrebbero nemmeno dovuto procurarsi armi di bronzo o archi a doppia curvatura, o spade multiple e lance acuminate, con scudi foderati o altro.

L’Egitto, se davvero avessero voluto, lo avrebbero conquistato, con due zoccoli Dott. Scholl,

…e levandosene solo uno…

...Ma loro non andavano in giro per il mondo a portare guerra e distruzione...

... Non se non costrette, perlomeno...

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“Donne (Sarde) Alte e Focose, che arrivano dall’Acqua” …

…Che arrivano dall’acqua sulle loro navi,

is Najs,  is Najas,

dove probabilmente prestavano servizio forse con un accordo come “s’akkordu”,

contratto Sardo annuale, storicamente documentato, che consisteva in un anno di contratto,

da settembre a settembre dell’anno successivo.

 probabilmente, visto che la navigazione era così importante, esisteva uno specifico accordo, per il servizio a bordo delle navi,

un accordo più lungo, perché i viaggi erano lunghi, all’epoca..

forse due anni, o forse tre.. il tre era un numero importante, per loro…

un accordo speciale.

Un “accordo per le Navi”,

un “akkordu po is Najas”,

Protette, sulle Navi Sarde,

dalla presenza costante della Dea Madre Alata,

Rappresentata tramite le onnipresenti Gallinelle, nelle Antiche Navi Sarde

e il cui ricordo ancora è vivo, tutt’oggi, nella tradizione artigianale Sarda.

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e quando le Donne Sarde partivano per onorare il contratto, forse volontario, forse obbligatorio, forse tutte dovevano dare il loro contributo alla comunità,

in questo caso,

"Madre, io vado a guarire"

"Amma, deu andu a Sanaj"

"Madre, io parto per essere guarita"

"Madre, deu andu a Sanaj"

“Madre, parto per la nave”, dicevano,

“Amma, deu andu a sa Naj”,

nadanta,

“Amma, deu andu a is Najas” …

Per questo, ancora fino a qualche anno fa, quando ancora esisteva, il servizio militare obbligatorio, in italia, veniva confidenzialmente chiamato, per l’appunto, “Naja”.

.. "mamma, parto per la naja".. .. uguale..

La Naja durava un anno, in italia, nell’esercito, ma in Marina guardacaso ne durava due.

Solo nell’ultimo periodo era stato ridotto prima ad un anno e mezzo e poi ad uno.

E guarda ancora il caso, partivano per la Naja in Marina, “per fare il mari/najo” tutti i sardi nati da settembre a dicembre..

Non capivo perché tutti i Sardi nati da Settembre a Dicembre facessero la Naja in marina… adesso si. Lo capisco.

Figli delle Janas, figli de Sa Naj…

una tradizione mai morta, da migliaia e migliaia di anni..

…“Donne (Sarde) Alte e Focose, che arrivano dall’Acqua” …

... partivano con is Najas, e andavano in tutto il mondo,

non portavano guerra, le Donne Sarde,

portavano il loro sapere, le Janas, le ShaMua, le Madri dell'Acqua..

andanta a "sa naja", a sanaj su mundu, e a guarire esse stesse..

crearono il mondo attraverso il Suono,

e insegnarono agli uomini, ovunque vivessero, le leggi e i precetti che consentirono il vivere civile per innumerevoli generazioni...

... tutrici dell'umanità, tutta l'umanità,

in tutto il mondo, tutta la Terra ...

"perché in principio fu il Suono, e il Suono fu in Sardegna"

...ma il Suono Risuona, e Sincronizza le Anime,

do ut des, guarisco per guarire..

Shamua Samoa, Ovunque nel Mondo ...
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ps

"condividere libera mente"

tratto da "janas, alla ricerca delle antiche donne sarde perdute"

[Janas, quello che per gli altri popoli è mito, per i sardi è storia, scritta"

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