Domus de Janas, Segni di Nascita, non Dio Toro
Pubblicato da davide cocco in archeo logica · Giovedì 18 Mar 2021
Tags: dio, toro, corna, taurine, madre, alata, figlio, sole, nascita, domus, de, janas
Tags: dio, toro, corna, taurine, madre, alata, figlio, sole, nascita, domus, de, janas
forse ha deciso che ne aveva ben donde le siffatte ciuffole, di leggere tutto quello che scrivevo , fatto è che si è arreso.
il suo hard disk, dopo una settimana di inutili deframmentazioni forzate, ha smesso di girare..
amen/amuin. che la bit/thia, figlia della dea scheda madre, gli lasci attraversare il suo cancello, e possa lui/lei lasciargli condividere il suo silicio, ed entrare così a far parte del flusso infinito di informazioni...
però nonostante ciò, e in attesa del nuovo arrivo,
non volevo lasciarvi la domenica senza una riflessione.
abbiamo visto, sembrava assurdo, che i #bronzetti, e i #giganti, possano rappresentare le antiche donne sarde,
abbiamo visto che le antiche donne sarde erano ostetriche, medici, bogadoras, curadoras, #accabbadoras,
erano esempio della potenza creatrice della grande madre,
vate, fate, shamua, sciamane, mater, water, jin, bithias/pithias, e tanto altro.
conoscevano e usavano le piante, il #suono, il #magnetismo, l'#elettromagnetismo, l'acqua.
conoscevano le proprietà tecniche e "magiche" della #matematica e della #geometria,
erano jin/aistesis, donne che percepiscono. erano tramite, tra gli esseri umani e la madre.
erano navigatrici di lungo corso,
erano janas, figlie della madre alata, e operavano sotto la sua protezione, per dare coscienza e scienza ai popoli.
e la madre alata era posta su ogni nave, in cima in cima, in maniera da avere tutto il carico e l'equipaggio sotto la sua ala protettrice,
e per ricordare alle donne la loro missione, e per ricordare loro che non erano mai sole...
e se la vita, da che mondo è mondo, la danno le madri,
e il calore e la protezione, e la cura, sono universalmente appunto rappresentate da una madre alata,
allora, perché, nelle domus sanaj, nelle "case ospedale", le domus de janas, sarebbero rappresentati dei tori ?
tutto è possibile, certo,
ma in un mondo permeato dalla madre alata,
che c'azzecca, il toro?
non è forse che l'interpretazione dei bassorilievi nelle domus, sia un pochino forzata, passata attraverso la lente del patriarcato "moderno" ?
se chi crede in Cristo,
appende un crocifisso, in casa.
chi crede nella madonna, si appende invece un suo quadro, o espone una sua statuetta,
perché, chi crede nella dea madre,
"appende" alle pareti un toro?
non è invece più logico, che appendano un quadretto della figura di riferimento, ovvero della loro madre alata?
e allora è possibile iniziare a pensare che i bassorilievi delle domus de janas, le domus sanaj, le case ospedale,
non rappresentino un possente ed incazzoso e riproduttivo toro,
ma una premurosa e attenta e amorevole madre alata?
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ps.
aggiornamento di stato.
i #torii in #Giappone sono delle "porte" tra puro e impuro, tra mondo reale e mondo divino.
I Torii sono identici alle false porte delle Domus de Janas.
Torana in sanscrito , significa palo per gli uccelli.
Tori 鳥, in giapponese, significa uccello.
Uccello.
Significato che si aggiunge alle innumerevoli connessioni tra Giappone e Sardegna, e aggiunge valore al ragionamento di cui sopra, che il cosiddetto "toro" non fosse appunto un toro, ma un uccello anch'esso, e che tale sostantivo sia arrivato, insieme alle "porte" in giappone passando per l'india.. .
pps
i sardi antichi non avevano né dei, né culti,
ma poi, proprio proprio volendo per forza fargli adorare qualcuno,
in pieno periodo matriarcale,
sarebbero andati ad adorare un toro?
"dio toro", sa più di intercalare bergamasco moderno,
che di antico riferimento ad una entità protettrice e benevola..
pps
la lettera B ha un significato arcaico di nascita, nurimento, provenienza, (nelle lingue semitiche per esempio è la prima lettera dell'alfabeto, chiamata Beith, col significato di casa) mentre il singolare "ou", che in sardo è "uovo", non è altro che la trascrizione della pronuncia della "O", che in molti contesti rappresenta l'uovo, nel senso del sacco amniotico, tanto che in inglese rimane il concetto di "sun", ovvero "son", la stessa fonetica che indica sia il sole che il figlio.
"Bou" o "boe", diventa quindi semplicemente "nato dalla madre", quindi figlio.
rimane Boy, in inglese, che indica il figlio, un pò cresciuto, ovvero "ragazzo"..
Mentre in Sardo resta ancora "Bau" (B/Au, con Au=acqua, che è la pronuncia francese della "O", tanto per cambiare..) col significato di "guado", ovvero di passaggio attraverso l'acqua, ovvero ciò che deve fare un bimbo, o meglio un anima, per arrivare sulla terra.
successivamente la forma "taurina" dell'utero, ricondurrà "bou/boi" al bue/toro.
Toro che oltre a ricordare nel nome i Torii giapponesi, che abbiamo visto sopra, e che hanno la stessa etimologia di "Terra", a significare il nuovo nato, corpo e anima, che giunge sulla terra, guadando le acque della madre...
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"Janas Sardinia, quello che per gli altri popoli è mito, per i Sardi è storia, scritta"
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"Antica Civiltà Sarda al posto di Civiltà Nuragica"
"Essere Nati in Sardegna non è condizione necessaria ne sufficiente, per essere Sardi. Sardi per diritto dell'Anima"
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