DDJ 9 Domus de janas. Mont'e Prama. Il sesso dei, o delle, giganti
Pubblicato da davide cocco in janas, donne sarde · Martedì 26 Giu 2018 · 2:45
Tags: janas, monte, prama, giganti, gigantesse, eroi, cabras, tharros, sardegna, ercole, dea, madre
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Mont'e Prama, Il sesso dei, o delle, Giganti.
A proposito di quelle che io sono convinto siano non "I Giganti di Mont'e Prama",
ma "Le Giganti di Mont'e Prama",
mi segnalano che qualcuno ha sollevato l'eccezione che il rigonfiamento scolpito nella statua, in mezzo alle gambe, sia evidentemente uno scroto, e quindi la statua sia da intendere di sesso maschile.
certo, non sarebbe da escludere.
però ci sono da fare delle riflessioni, in merito.
la cosa sarebbe possibile, infatti, se non sapessimo che l'invenzione delle mutande è alquanto recente, e visti tutti i dipinti e raffigurazioni antiche, anche di pantaloni, non se ne vede l'ombra. addirittura vediamo rappresentazioni di guerrieri con corpetto in bronzo, elmo, scudo, calzari, ma senza mutande..
per cui supposto "storio logicamente" che mutande non ne portassero, se gli antichi avessero voluto rappresentare uno scroto, lo avrebbero rappresentato con testicoli separati, e annesso "pendaglio", che normalmente in un uomo sta loro affianco. perlomeno così è quasi universalmente rappresentato, e siccome non difettava agli antichi sardi l'attenzione ai particolari, né la capacità tecnica, suppongo che almeno un'abbozzo di separazione dei testicoli e del membro, me li aspetterei.
Normalmente, infatti quando nelle statue viene rappresentato l'apparato genitale maschile, viene infatti ben evidenziato sia il membro che i due testicoli, in posizione più o meno "attenta", ma comunque mettendo in mostra tutta la potenza "fallica".
Pensare che abbiano scolpito solo un accenno di scroto, mi ha ricordato il fantozziano "ce l'ho come una bambola.. praticamente.. ".
Come scroto, mi sembra un po sottotono, insomma...
Viceversa, se noi ipotizziamo appunto che all'epoca mutande non ne usassero, a quell'altezza li avremmo le "labbra" della vagina, che sappiamo poter essere di dimensioni varie, come succede per i genitali maschili.
Possiamo ipotizzare anche che in ottica ginocentrica, le dimensioni dei genitali femminili fossero sinonimo di potenza riproduttrice, capacità generatrice, come successivamente sarà per quelli maschili, ne più ne meno..
genitali femminili che dopo qualche parto, normalmente, assumono dimensioni superiori a quelle di una ragazza vergine.
credo inoltre che la verginità a rigor di logica la perdessero poco dopo essere diventate fertili, quindi in età comunque giovane..
un genitale ben dimensionato poteva benissimo essere sinonimo sia di potenziale riproduttivo elevato, quindi grande potenza creatrice, ma anche di "donna che ha già avuto figli", ovvero semplicemente Madre.
ecco che avrebbe un senso, allora.
non uno scroto di fantozziana memoria, che mal si attaglia a delle statue imponenti come mai prima, chiunque esse rappresentino,
ma una vulva importante, a sottolineare e dare enfasi, questa volta, allo status di "donna adulta", e potente..
questa si, si adatta perfettamente alla maestosità delle statue, a sottolineare l'imperitura importanza delle persone impresse nella pietra eterna.
a maggior ragione, ancora di più, le giganti sono donne...
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