Janas, Amore al Cioccolato

ACS      Antica Civiltà Sarda
Antica Civiltà Sarda
Una civiltà antica e trascurata, ignorata e negata.
Una terra dai 20mila Nuraghe, dalle migliaia di Tombe dei Giganti, Domus de Janas,
dolmen, menhir, car ruts, pietre scritte, cerchi su pietra...
La più antica civiltà navigatrice del mediterraneo, la Terra del Nuovo Inizio,
La Sardegna dove è nata la scrittura, e di cui cercheremo di raccontare la storia mai raccontata prima...
Janas Sardinia,
Quello che per gli altri popoli è mito, per i Sardi è storia...
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Janas, Amore al Cioccolato

ACS Antica Civiltà Sarda Circolo Di Ricerca Indipendente
Pubblicato da davide cocco in janas, donne sarde · Giovedì 26 Mar 2020
Tags: aztechixocogiocoacquatyrsogigantessemadrepadregiogojagusuonovibrazionehorocioccolatagiocattolomelone
non se ne vorrà Alessio Pallini, persona dal cuore generoso e giusto, se gli "rubo" il post,
di cui riporto il link e il testo in calce,
che ho trovato bellissimo, e per cui ringrazio davvero..

ma già dal titolo, mi ha colpito, come uno schiaffo che ti rìanima, mi..

e siccome era mattina, che il mirto non è consigliato,

mi sono fatto una cioccolata...

e quindi...

"se posso aggiungere..

Xoco, pronunciatelo "alla sarda", con la x che è una "sg", e viene "sgioco", come "gioco", e "xocoatl", diventa "giocattolo", ma anche "giochi d'acqua"..

perché "TL", in azteco vuol dire acqua,

ma se io faccio finta che "TL" siano due lettere dell'antico alfabeto sardo, quello scritto sulle pietre, prima degli aztechi,

lo leggo "BB".. come ABBA, Acqua ..

che sarà un caso, ovviamente..

a me comunque, la prima immagine che viene in mente,

sono delfini che amoreggiano giocando fra le onde,

ma è una immagine mia, ognuno può avere la sua..


bambini che giocano al mare,

o adulti/e che organizzano giochi nell'estuario di un fiume, magari uno a caso,

il tyrso/istro, per esempio (ehm.. scusate di nuovo..)(a)


oppure può essere che ci rappresenti il gioco delle acque, maschili e femminili, che si uniscono, con gioia giocosa,

e anche sofferenza è vero, (non a caso della madre, che il babbo soffre poco),

giochi che portano due che si amano

a creare una meraviglia, che è loro figlio...

ma in ogni caso, ci ricorda che il gioco non è sfida, ma unione,

e così l'unione non è sfida ma amore,

ovvero gioco.

giocare insieme,

per creare un mondo migliore..

un amore che forse è un po' "giogo", che tutti "tiriamo la carretta" ma che se soprattutto viviamo con "giogu/gioco", gioia, felicità, ci permette di uscire dai "jaga/(dgiaga), i cancelli, e acquisire quella libertà che trasforma il sesso fine a se stesso in amore creativo...

e se

jogu/giogo/juale>joule, energia,

jogu/giogu/gioco>xoco, amore..

il mondo diventa per chi vuole giocare,

un xocatl, un giocattolo a molla, che va ricaricato girando la sua chiavetta,

di energia, acqua, gioco, amore, energia ..

bel "giro di chiave", forse un giro di Do,

che solo se mi Do, ricevo Sol ...

chissà, forse questo cercavano di insegnarci,

le Jagas/Jannas

le Janas tutrici dei popoli...

liberaretevi dal giogo della tristezza e della paura..

amatevi, giocate, siate felici,

varcate i cancelli d'oro/horo, del coro/cuore

ascoltate ciò che vi dice il cuore,

su nai de su coro,

su coro/nai,

la vera Corona..


non fatelo attaccare da nessun virus,

non fatelo zittire da nessuna maschera,

non fatelo rinchiudere in nessun recinto..


amate, giocate, ri amate..

e ditevelo, che le parole sono importanti ...


che bella sta storia,

proprio bella..


grazie, ale ...

mi sa che mo mi faccio una giocolata...

e, ps...

sarà per questo che le donne si rifugiano nella nutella?

perché manca loro amore giocoso ?

mi sa che noi "maschi" dovremmo forse riflettere un po'..

e dare il nostro,

per riunire ciò che è stato diviso.


e potreste incominciare adesso,

"costretti" alla convivenza,

a guardare la vostra compagna,

e dirglielo, senza paura..

"ci facciamo una gioccolata?"

che, pps

che la gioccolata è ricca tra le altre cose,

di teo/bromina,

stimolante nervoso e coadiuvante nel l'erezione,

che insieme alla citrullina del melone/maboi (1),

serviva forse a "ingiogazzare" il partner?

chissà.. certo è che i teos/tziòs,

sapevano quel che facevano..


quindi quando vi tocca il turno di fare la spesa,

non dimenticate

melone e cioccolata,

giocolata assicurata!

.. non smettete mai, di giocare...!

e se volete

come sempre

"condividere libera mente"

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24 marzo alle ore 10:33
La favola della principessa Xoco
Un bellissimo racconto per capire quanto l'uso dell'olio essenziale del cacao è importante in questo momento....
l'abbraccio e l'affetto che manca in questo momento è amaro come il frutto del cacao ma diventa caldo e dolce se dentro ritroviamo ricordi che ci legano all'amore
Va bene anche un pezzetto di cioccolata ♥️
C'era una volta,
molto molto tempo fa, in centroamerica,
molto prima che nascesse Gesù bambino ma un po' dopo il popolo dei Maya,... non quello dell'Ape Maya....
c'era il popolo degli aztechi.
Maestosi, dal profilo affilato e dalle piramidi quadrate. Adoratore del Sole e di Quetzalcoatl dio dal corpo di serpente piumato.
Tra questi, una bellissima principessa, dolce ed elegante, ma con cuore fermo e deciso.
Xoco era unita in matrimonio con un giovane guerriero, che combatteva per l'imperatore.
Un giorno, il giovane guerriero dovette partire per andare a difendere i confini lontani dell'impero.
Gli aztechi erano in battaglia!
Prima di partire, lo sposo affidò alla principessa tutte le sue ricchezze, chiedendole di custodire il tesoro fino al suo ritorno.
Ma mentre lui non c'era, ella venne assalita dai nemici che la catturarono, la imprigionarono e la torturarono. Ma lei nulla. Non cedette. Rimase muta e fedele al suo segreto, così la uccisero e la lasciarono sulla riva di un fiume.
Il dio volle lasciare un segno, in ricordo di questo gesto.
E dal suo sangue fece nascere una pianta, rigogliosa, sinuosa, i cui frutti nascondevano un tesoro di semi.
Amari come le sofferenze dell'amore.
Forti come la virtù.
Di colore rossastro come il sangue.
Dai quali si poteva preparare una bevanda energetica ed afrodisiaca.
Che prese il nome dalla principessa, Xoco, morta sulla riva del fiume, e da Atl, come gli aztechi chiamavano l'acqua.
Xoco Atl.
Nome che è rimasto molto simile in quasi tutte le 300 lingue del mondo.
Il cacao divenne tanto importante che venne usato per dare energie ai lavoratori, fondamentale per le cerimonie religiose, e intorno all'anno 1000 a.c. il Re Montezuma lo fece diventare moneta.


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