Bithia, Solino, e le Janas dalle doppie pupille
Pubblicato da davide cocco in janas, donne sarde · Sabato 30 Giu 2018
Tags: bithia, solino, janas, punici, fenici
Tags: bithia, solino, janas, punici, fenici
E così capita che mi ritrovo a casa solo #Solino...
non volevo assillarvi con le mie storie, anche questo fine settimana, ma ero solo Solino, che cosa dovevo fare..
guardare la televisione, no, per carità.. il tempo è brutto, e ho pure finito il mirto..
per cui abbiate pazienza..
No.. scusate, solo soletto, non solo solino.. perché mi è venuto in mente solo solino…?
Aspè non mi ricordo.. solo Solino.. perchè? cos’è, Solino?.. o chi è, Solino …?
ah, ecco.. "Gaio Giulio Solino, scrittore romano vissuto fra la prima metà e la fine del 3°sec., attinge dagli scritti di Plinio il Vecchio, di Pomponio Mela, Svetonio, e forse Marco Terenzio Varrone".
Di lui ci resta solo un opera, i “Collectanea rerum memorabilium ("raccolta di cose memorabili")”, ove l’autore riporta i fatti e gli avvenimenti più strani e particolari descritti dagli autori citati... mi piace, questo qui.. uno "fuori dagli schemi", che di cose banali e "normali" doveva averne pieni i cabasisi... conosco qualcuno, così...
Dunque.. tra le “cose memorabili”, di cui Solino ci racconta, oggi mi ha colpito quella che ci ricorda che in #Sardegna vivevano alcune donne con doppia pupilla.
non doppia pupilla cioè due figlie, ma doppia pupilla proprio nel senso di due pupille dentro agli occhi...
Anche nella #Scizia (più o meno corrispondente alla Russia meridionale Bulgaria, Danubio), ci dice, nascono donne con doppia pupilla, quelle li sono chiamate #Bithie, e “annientano con lo sguardo chi per avventura guardassero irate”.
.. ne conosco qualcuna anche qui, anche se di pupilla ne ha una sola.
Noi abbiamo già visto però come il collegamento tra Sardegna, Turchia, Russia, Cina, fosse forte, molte forte.
Lo abbiamo visto, abbiamo visto che si snodava attraverso quella che ho chiamato “La Via delle #Shamane”, una traccia lessicale evidente, una serie di briciole semantiche che partendo dalla Sardegna attraversa mezzo mondo, o forse anche tutto…
Lo abbiamo già visto, per cui non ci fa nessuna fatica ne meraviglia associare le donne con due pupille della Scizia, alle medesime donne Sarde citate, e non ci fa nessuna fatica associarne anche il nome attribuito loro, presumibilmente lo stesso, o un nome molto simile, come già abbiamo visto nel caso della scia delle Sciamane..
Non ci fa nessuna fatica anche perché non possiamo far finta di non sapere che Bithia, preciso preciso, era il nome dell’antica città presso l’attuale Chia, in comune di Domus de Maria, Sud Sardegna, una città praticamente costruita in acqua, com’era anche #Nora, e #Capoterra, e #Sarroch…
#Bithia, una città trascurata dalla storiografia classica come e più di altre città Sarde. soprattutto, ma non solo, nel sud ovest della Sardegna.
Bithia che col "TH" inglese, ma anche Orgolese, diventa "Bisia" dove "Bisi" in Sardo è "vedi", e "Bivi" in Sardo è "vivere",
Ma se lo pronunci un pò scivolato diventa "Biscia", ovvero serpente, oppure "Basciu", "in basso" ..
Bithia che pur essendo in posizizione superstrategica per la navigazione e l'approdo, viene giudicata dagli storici isolani solamente "forse nuragica", forse perché si suppone che i Sardi pur riempiendo la Sardegna di Nuraghe e conoscendola palmo a palmo, non si erano mica accorti che quello era un bel posto per una città,
ma viene invece giudicata sicuramente certamente e definitivamente punica, perché i punici erano più perspicaci, dei Sardi, si sa, e beccavano i posti migliori al primo tentativo, quasi come i fenici.
ma sorattutto viene considerata punica perché di Bithia punica si trovano perlappunto i resti di un bellissimo tempio punico…
Un tempio punico, così tanto punico, ma così tanto punico, da essere stato costruito però con l’utilizzo di conci a "T", ovvero con le stesse tecniche usate dai Sardi per costruire i loro #Nuraghe…
E costruito, in periodo punico (cioè?) praticamente in riva al mare. Perché si sa.. i templi, tutte le civiltà del mondo li costruiscono vicino al mare, mica in collina, e i punici (chi erano, costoro..?) non fanno difetto, evidentemente..
O forse invece lo era, in collina, quando l’hanno costruito?
E poi ci sono le cosiddette tombe, sempre puniche, ovviamente.
Riaffiorate dopo una mareggiata.
Tombe puniche perché le hanno costruite i punici (ma chi erano, sti punici, se a #Cartagine/carta-janas, i reperti trovati sono per la maggior parte Sardi?)
Scavate dagli stessi punici che hanno costruito il tempio … che però il tempio abbiamo appena visto non essere punico…
Ho detto tombe riaffiorate dopo una mareggiata?
tombe costruite in spiaggia, sott’acqua?
Tombe del periodo punico-subacqueo, si direbbe..
O erano frigoriferi per le angurie? .. mio nonno del resto le metteva in mare, per rinfrescarle, le angurie, quando andavamo in spiaggia..
O forse invece, più Archeo Logicamente, com’era uso, anche le tombe (sempre che siano tombe..) erano anche loro state scavate in collina, quando quella era una collina però, o almeno un rialzo, per carità, ovvero almeno 9/10mila anni fa?
E se i nuraghe in Sardegna ormai sappiamo essere molto più antichi di quello che si pubblicizza,
se per esempio il #Nuraghe_Bau_Mendula ha presumibilmente almeno 9500 anni, periodo dell'ossidiana antica,
se il #nuraghe_Cuccurada ne ha sicuramente, almeno 6000,(ma presumibilmente la stessa età del Bau Mendula)
e se #Nora_città_sommersa ne ha circa 9500..
Perchè Bithia, città Sarda scomparsa, ma ricomparsa adesso, grazie alla nostra identificazione del suo tempio ad architettura nuragica, e non punica (e sicuramente non costruita sott’acqua come ci vogliono far credere),
dovrebbe averne di meno?
Appurato quindi che Bithia non è città punica, e quindi ben ci sta con le memorie ataviche di cui parla Solino, relative a donne chiamate perlappunto "Bithias",
sappiamo e possiamo vedere che doppie pupille sono rappresentate con una discreta frequenza, nella statuaria Sarda, sia essa in bronzo, o in pietra...
Perchè però rappresentare delle statue con doppia pupilla..?
Possiamo ragionevolmente ipotizzare che queste rappresentino proprio le Bithias con doppia pupilla, che annientano con lo sguardo chi guardassero irate...?
certo, trovare proprio a Bithia una statua spudoratamente femminile, con le doppie pupille, sarebbe meraviglioso...ma qualcosina esiste, per fortuna.
in effetti un bronzetto è stato trovato, ma non sono riuscito a trovare una foto, ne informazioni su dove sia conservato o esposto.
qualcosina che ci possa dare una mano, però esiste, per fortuna
di sicuro io credo che solino non sbagliasse, visto che le tradizioni sono dure a morire,
e sappiamo che ancora oggi, in Sardegna, “essi pigau a ogu” (essere "presi d’occhio"), è una cosa seria...
E se ti prendono d'occhio, ti serve una Meixina de s'ogu, e una MaJana...
ShaMua, MaJanas, Marzanas... Gigantesse, Ichnusse ...
...Is Bithias, Antiche Donne Sarde, sicuramente con lo sguardo, non scherzavano mica….
Aggiornamento.
ps. aggiornamento di stato.
solo in Sardegna esiste il riferimento tra
-Pithias/Pitonesse e Bithia città -bithia città e bidda, sardo per "paese" ovvero luogo in cui si nasce
-bidda paese, e bitta termine marinaro per indicare il pilastrino sul molo e/o sulla nave cui si avvolge una cima (termine marinaro per fune) per ormeggiare la nave
-attraccare termine marinaro per "legare una nave al molo", e "traccas", carro con attaccati i buoi, tipico della tradizione sarda. nave/molo e carro/buoi, due modi di intendere madre/feto, collegati dalla cima/cordone ombelicale
-bidda/bitta/ e biddio, ombelico. luogo dove il cordone/cima si attracca al bambino nave, e al cui polo opposto troviamo l'albero/placenta/madre
-albero/placenta e ramo/nai e nai/nave
-ormeggiare e iknussa, e sandalion, col significato di impronta di piede, ovvero orma. ormeggiare come lasciare orma "lasciare l'impronta"
-iknussa e sandalion, come impronta, orma, retaggio, memoria.
-ormeggio della nave come impronta retaggio memoria e "Nai", nave, ma anche "raccontare"
-biddio/bitta/bithia/bayta, la donna che raccolse mosè/sm/shamua, dalle acque.
-tra naj/nave e naja/servizio militare e bitta/cordone con giro di bitta/grado militare,
-tra anello/aneddu e figlio/naneddu
-tra coi/cuocere, pancia/forno, e coiai/sposarsi, con tanto di anello giro di bitta
- tra pancia gonfia e "scraxiu" (pancia gonfia), e scroxiu (guscio), anche detto "croxiu".
- tra croxiu e crash -tra scroxiu, croxiu e cruxi, croce
-tra cruxi e crush/crash, schiacciare e rompere (cinese fensui, basco birrindu come birrinca "pistolino" in sardo)
- tra cruxi e crusci e tra crusci e surci o surighe, per topo, e s’orku, nome comune di sito sardo, e sorca, volgare per vagina detta anche topa,
-tra cruxi e ruxiu, rosso, e cuxi, cucire, e ruxi e ruga, strada..
-tra ruga e rutta, rotta, e ruth stella del cigno
-tra cygno e croce, e rotta, e ricucire un filo rotto..
-tra filo e fillu, figlio, tra zana e jana, e filonzana, la femmina che fila il destino
-tra rotta e nave, per trovare la strada per ricucire il filo figlio rotto..
-tra ricucire il filo rotto, e ormeggiarsi alla bitta/bithia/pithia ...
-tra bithia e pithia, pitonessa, serpentessa che unisce passato e futuro...
etc etc etc ...
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"condividere libera mente"
#Janas, #Sardinia..
"Quello che per gli altri popoli è #mito, per i #Sardi è #Storia. Scritta
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estratto da "janas, alla ricerca delle antiche donne sarde perdute", davide cocco.
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