Mabon, Maboi, settembre e il capodanno Sardo

ACS      Antica Civiltà Sarda
Antica Civiltà Sarda
Una civiltà antica e trascurata, ignorata e negata.
Una terra dai 20mila Nuraghe, dalle migliaia di Tombe dei Giganti, Domus de Janas,
dolmen, menhir, car ruts, pietre scritte, cerchi su pietra...
La più antica civiltà navigatrice del mediterraneo, la Terra del Nuovo Inizio,
La Sardegna dove è nata la scrittura, e di cui cercheremo di raccontare la storia mai raccontata prima...
Janas Sardinia,
Quello che per gli altri popoli è mito, per i Sardi è storia...
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Mabon, Maboi, settembre e il capodanno Sardo

ACS Antica Civiltà Sarda Circolo Di Ricerca Indipendente
Pubblicato da davide cocco in feste e festività · Venerdì 04 Mag 2018
Tags: MabonCeltiSardinia


Buona sera..
dopo  cena, un mirtino e due ragionamenti seduti davanti al caminetto, ce li  facciamo? .. ita di pensais.. ?

perchè mi è capitato di leggere tra i commenti di un mio articolo riproposto da poco, due righe che mi hanno solleticato l'amigdala (custode della memoria emozionale)..

“… quella ricorrenza che i Tuatha de Danan chiamavano anche MABON”..

E in risposta

“… è molto curioso che in Albanese MABON significa ‘fare per me’, ‘fare a me’.

al che magdala (la mia amigdala, io ci parlo spesso..) mi fa "guarda che questo MABON che se ne va da nord ad est, senza passare dal via, cioè senza passare in Sardegna, mi sembra cosa strana, ajò spremiti il cervello, che a me mi ricorda qualcosa"...

E in effetti, è vero, in Sardo esiste una parola simile, “Maboni”, pronunciato anche Mahoni, Meboni, Meoni, Maoi, Maboi, Meoi, Maori (ah.. no, questa è un altra storia..)..

abbiate pazienza, già lo sappiamo che ogni Sardo vuole le sue parole.. per fortuna o per cultura, che ci capiamo benissimo!

comunque, questo Maboni, coltivato soprattutto nel sud della Sardegna, nient'altro è se non un Melone.

"Eh.. si !". gli ho risposto, io, all'amigdala.. "vabbè che tu sei veloce, ma che c’entra, mò il melone con i Tuatha de Danan, o con gli Albanesi?"..

"boh.. così di primo acchitto, nulla", mi ha risposto Magdala .. "io sono quella istintiva, tu sei quello logico.. arrangiati"

bellixedda.. prima lancia la pietra, poi nasconde la mano..

e che ci posso fare.. allora mi sono armato di pazienza , seggiolina, mirto, e mi sono detto, a me, stavolta...
- Vabbè, partiamo dall’inizio…-

Inizio..

In realtà mi pare che la festa di Mabon, appartenga alla religione Celtica, che è vero però che affonda le sue radici nel sapere portato in Irlanda dai Tuatha de Danan.
I Celti, come secondo me anche Romani e Greci, infatti non hanno inventato nulla, hanno solo "metabolizzato", "assorbito", il sapere antico, senza in fondo però conoscere le antiche origini..

i Tuatha de Danan .. , invece ...

“Tribù della Dea Danu”.. qui ci sta dentro sia “Dan””, che “Dea”, che, quindi “Donna”..

“i Tuatha de Danan non vennero mai sconfitti, ma si trasformarono nelle Fate e nei Folletti che ancora in Irlanda proteggono boschi e corsi d’acqua” ..
“fate protettrici dei boschi…”, Dee, Donne.. Janas, si , questo mi piace..

Festa di Mabon..

Festa dell’equinozio d’autunno 21 settembre-
Festa di “Mabon – Figlio della Madre”, Mabon fu rapito dalla madre, Modron (Grande Madre), quando aveva solo tre giorni, ma fu salvato da Re Artù. Durante questo tempo, Mabon vive, prigioniero felice, nel mondo magico di Modron -- il suo grembo.

vabbè.. no Re Artù lo vedo in un secondo momento.. però anche qui madri, figli delle madri.. non è male.

Albanesi.

Arvuresi. Ma anticamente Illiri.

“Illiri” deriva dalla stessa radice “El”, che abbiamo visto in sardegna 6000 anni fa circa (El, la dea sole).

La stessa radice che un po' più ad Est darà la denominazione di “Elleni”, che infatti loro preferivano chiamarsi così, piuttosto che "Greci", passerà sulla rocca di Elio\Ilio, ariverà in Ana\T\Elia -Anatolia, giungendo poi in El\Ban – Libano (ma anche Elbania\Albania, stessa radice) e così via, senza dimenticare di passare prima dall’ isola d’ EL\ba, dalla El\gu\ra, liguria, dalla Sh\ak\El, Sicilia, e così via, tutti territori dell'Antica Civiltà Sarda dedicati alla "Dea" El ( In realtà la radice non sarebbe proprio proprio questa, ce n’è una ancora più antica, più meravigliosa ma per ora ci possiamo accontentare…).

Anche gli Illiri, hanno per ora a che fare con una Dea, quindi.. e pure questo mi piace un sacco..

Eh, vabbè, lo so. .ma il melone…?

Mò ci arrivo. Un attimo… facciamo un pò di "sciorbeddamento", (in inglese, brainstorming..) e cerchiamo qualche informazione sparsa..

- “di certo sappiamo che il melone iniziò ad essere diffuso nel mediterraneo da greci e romani, forse prima dagli egizi.”

…no, scusate ho sbagliato.. ecco quello giusto:

La scoperta è ancor più sensazionale perché fino a oggi le prime evidenze relative alla coltivazione di questa specie erano relazionate solo al vicino e al medio Oriente. I 47 semi di melone ritrovati all'interno del pozzo 'N' di Sa Osa, riferibili all'età del bronzo, sono stati datati al c14 tra il 1310-1120 a.C. E costituiscono attualmente la prima testimonianza certa della coltivazione del melone nel bacino del Mediterraneo”..(e, senza fenici ed etruschi in mezzo ai piedi !!!!)


- Dagli Egizi il melone era ritenuto simbolo di fecondità, ma non si sa bene perché, forse perché ha molti semi, dicono..

- Il melone d’inverno è inoltre ricco di ferro, vitamine del gruppo A, B, C, betacarotene e ACIDO FOLICO. capito.. mica scemi.. ACIDO FOLICO..

- L’acido folico (folato) non viene prodotto dall’organismo, ma deve essere assunto coi cibi. In condizioni normali il corpo necessita di 0,2 mg al giorno di folato. In GRAVIDANZA il fabbisogno raddoppia.
- L’acido folico è ritenuto FONDAMENTALE per la prevenzione delle malformazioni neonatali, e per la buona riuscita della GRAVIDANZA stessa.

Perché il melone d’inverno?

Perché il melone d’inverno somiglia per caratteristiche al melone trovato a Sa Osa, che parrebbe una varietà non dolce e di forma più allungata, di gusto e consistenza più simile al cetriolo, più simile insomma al nostro melone d’inverno "crudo", che al dolce e sugoso melone retato estivo.

Inoltre il melone d’inverno, che si raccoglie tra settembre e ottobre, se conservato al fresco (come nel pozzo di sa osa, per esempio) dura mesi, potendone quindi fare scorta e conservarlo tutto l'inverno, mentre quello estivo non ce la fa proprio, marcisce prima..

Ahhh.. dimenticavo.. il melone oltre all’ ACIDO FOLICO contiene anche una sostanza (vi prego , ragazze, non prendeteci troppo per i fondelli, adesso..) che si chiama “CITRULLINA” (giuro!), e sapete a cosa serve?
..aiuta a mantenere l’erezione..

… avevo chiesto di non ridere … vabbè.. me lo segno.. grazie…

Vabbè, se la smettete continuo ..

perché mi sembra che in poche righe, abbiamo fatto l’en plein e anche giocato il jolly..
Avete finito? Posso?

Allora, Ricapitolando.

1. Il melone (invernale) fino ad oggi, nel mediterraneo, è priorità Sarda.

2. Il melone è un ottimo integratore di acido folico, fondamentale per aiutare a portare a termine una GRAVIDANZA, e a partorire un bambino SANO.

1+2. Possiamo quindi legare il melone alla CURA della condizione della GESTANTE futura MADRE.
E aiuta gli uomini a rincitrullirsi,
che se no, gestanti non ce n'è..

3. Gli egiziani lo consideravano quindi simbolo di fecondità, e ora sappiamo perché. La quantità dei semi del melone non c’entra nulla. E il perchè lo hanno imparato dai Sardi, perché per i Sardi il melone, non era mica un "simbolo", un "mito", ma un integratore alimentare, importante, di uso quotidiano.
Sarà per gli altri popoli, che ne assimileranno l'uso, o il ricordo, non conoscendone la storia, ma magari solo l’utilizzo, che diventerà “simbolo” e "mito".

4. Il melone d’inverno, simbolo di fecondità, si raccoglie tra settembre ed ottobre. In mezzo in mezzo troviamo il 21 settembre, equinozio e festa Irlandese di “Mabon”. Mabon , racconta il mito, “Figlio della Madre”, passa la sua prima parte di vita nel "mondo magico di Modron -- il suo grembo", praticamente il mito ci racconta di Modron (Madre) INCINTA di Mabon. Modron, è una GESTANTE, futura MADRE.

5. Mabon, dio dei “Celti”, nasce dalla mitizzazione di quanto appreso dai Tuatha de Danan, la tribù della Dea Danu.
Danu che è Fata (Water, Fater, Fata, Mater, Madre, come abbiamo visto più volte, “Jana”) dei Boschi..
6. Mabon, Maboni, Melone, strumento e simbolo di fecondità.

7. In Albanese Mabon , “fare per me”, potrebbe significare “fare attraverso me” , ed essere collegato anche quello alla maternità, ma mi riservo di approfondire.. notevole, comunque, l’assonanza, e l'associazione con il "Fare" a se stessi o per se stessi

tirando le somme..

- Mabon, mahon,maoni,meoni, maboi, meloni, meloi..
Sardissimo Melone, al centro del Magico Mondo della cura della Donna, della attenzione alla gravidanza,
dell'essere e diventare Madre.

In Sardegna, al centro del Mediterraneo.

Sardegna unica Terra ad avere avuto contatti sia col Nord Europa, che con l’Egitto, che con l’Illiria/Albania. Unica in grado di poter trasmettere a tutte lo stesso concetto.
Ed ulteriore esempio della profonda conoscenza medico erboristica posseduta dalle Antiche Madri Sarde...
una conoscenza così antica da essere persa nella notte dei tempi.

La celebrazione dell'equinozio, nasce forse allora come celebrazione della protezione e della cura per le future madri, e per i futuri figli.

attraverso la raccolta del frutto, prezioso per entrambi.

Conoscenza Antica

Tanto antica, rendetevi conto, che quello che per i Sardi era un “integratore alimentare”, un cibo utile, importantissimo, senz'altro,
per i Celti,  popolo antico, diventerà una rappresentazione di “mitiche” divinità, figlie della Terra Incinta..

i Celti, esempio tipico di popolo "indoeuropeo".

Ecco, quando pensate ai popoli "indoeuropei", quando vi dico e vi dirò che erano ignoranti,  che non hanno costruito nulla, perchè non erano in grado, e che hanno "assorbito" le culture precedenti, senza fare nulla e senza capirci nulla,
pensate che erano così intelligenti ma così intelligenti, da adorare un integratore alimentare...

anche se, nel caso specifico delle religioni celtiche e/o celtico sciamaniche, e/o celtico druidiche, dobbiamo effettivamente asseverare che senza la loro forte conservazione della antica spiritualità, tantissimo sarebbe andato perso, forse per sempre..

E  per gli Egizi, popolo antichissimo, era “simbolo di fertilità” ma mica lo sapevano neppure loro, il perchè..

E per gli Albanesi popolo anch'esso davvero antico, ridotto ad un generico concetto di “fare” qualcosa, per se, o a se..

ancora una volta, possiamo constatare che

“Quello che per gli altri popoli è mito, per i Sardi è storia” .

Chiudiamo con due considerazioni:

1) Melone: in Sardegna Meboni, che diventerà, semplificando foneticamente la pronuncia della “B”, "maoni" o “Meoni” oppure “Meloni”..

Basco, Meloi
Gallese, Melon
Coreano, Mellon
Giapponese, Meron
Inglese,Melon
Francese, Melon
Danese, Melon
Irlandese, Melon
Islandese, Melona

Etc. etc. etc. etc. etc. etc. etc.

2) Ma, MaBoi, ricercando le radici più antiche, come al solito, non è un nome, ma una frase.
Per chiarire, quelli che noi oggi chiamiamo nomi, originariamente erano frasi, che descrivevano un oggetto, una persona,un luogo, una situazione.. stile "Zagortenay", "Lo Spirito con la Scure", per capirci.

MABOI: “uovo che da nutrimento alla madre”..

Guardate un melone, adesso.. e chiamatelo con la sua frase,  il suo vero nome.. non vi sembra più bello, più "majin", più magico?

mi pare che il risultato finale sia coerente, Crono Logico, Archeo Logico, e Phono Logico, seppur sintetico. (vabbè, all'inizio era più sintetico...)

e.. adesso ho capito, perché il melone mi è sempre piaciuto così tanto...

s’ierru ki ennidi, mindi fatzu una zazzara manna!!!
( il prossimo inverno, me ne faccio una scorpacciata), ...integratore naturale...  

e se funziona, gli accendo un cero anch'io, ma si...

grazie mille, e buon melone a tutti.. !

ps. non ho fatto i nomi delle persone da cui ho preso i due commenti, non perchè sia un segreto, o perchè o chissà per quale arcano motivo, ma solo perchè questo scritto non vuole essere una critica a nessuno dei due, e nemmeno una contrapposizione con loro...

ps.
aggiornamento di stato..

e ppps
...come si usava in sardegna, che a settembre nasce l'anno commerciale, e si partiva per la leva, in marina, come tradizioni antamillenarie sarde.. e pure l'anno scolastico, inizia a settembre, che le madri del Tirso / Istro, Maistras/Maishtars, lo sapevano bene, che non per niente Settembre in Sardo, è "Cabudanni", "Capodanno"(come ci ricorda Marisa Diana)..

a settembre, forse grazie all'equilibrio luce buio, bianco e nero, si dava il "la", o l'"hala", l'accordo, che creava realtà sincroniche ..

______
"condividere libera mente"

Janas,Sardinia..
"Quello che per gli altri popoli è mito, per i Sardi è Storia. Scritta

CC BY-NC-ND 4.0 creative common non commerciale, marca temporale depositata davide cocco, condivisione libera


in tempi complessi, le Noa Pule, le Nuove Madri di Napoli, forse non dicevano "S.Gennaro aiutaci tu", ma "Oanna Jana, aiutaci tu", ovvero, in pratica, aiutati, ched'io t'aiuto..
inutile cercare qualcuno che ci risolva i problemi, se non siamo noi, i primi a mettere in essere i fatti che portano alla nascita di nuovi percorsi di vita, ma se noi diamo il "La", poi la vita si mette in accordo, e il mese di settembre sembra sia l'ideale per suonare nuovi "la". Gli "accordus" ovvero "siamo d'accordo, risuoniamo insieme", si chiudevano infatti a settembre.
questo avveniva per gli antichi Sardi all'inizio del nuovo anno, che era Settembre, che era "Capudanni", ovvero Gennaio, ovvero Janaro, che la chiesa ci ha messo Gennaro, santo, a settembre,non a caso.
Ma che settembre sia un mese speciale, per i nuovi inizi, lo sapevamo già da tempo ..
se impariamo a dare noi, il "la", senza cercare qualcuno che lo faccia per noi, forse
repetita juvant...


scopro oggi che ancora adesso in Puglia/Pulla, e nel sud/adriatico, si coltiva e consuma il tortarello, quello che possiamo considerare un anello di congiunzione tra il cetriolo e il melone...
è una specie semisconosciuta, coltivata a livello locale, ad uso quasi familiare, che un amico piccolo agricoltore ha avuto il sentimento di piantare, e il buoncuore di regalarmene qualcuno...
Sardegna e Puglia, dopo antamila anni si riavvicinano.


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