kirkende Dan, Cartagine, Karkedon

ACS      Antica Civiltà Sarda
Antica Civiltà Sarda
Una civiltà antica e trascurata, ignorata e negata.
Una terra dai 20mila Nuraghe, dalle migliaia di Tombe dei Giganti, Domus de Janas,
dolmen, menhir, car ruts, pietre scritte, cerchi su pietra...
La più antica civiltà navigatrice del mediterraneo, la Terra del Nuovo Inizio,
La Sardegna dove è nata la scrittura, e di cui cercheremo di raccontare la storia mai raccontata prima...
Janas Sardinia,
Quello che per gli altri popoli è mito, per i Sardi è storia...
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kirkende Dan, Cartagine, Karkedon

ACS Antica Civiltà Sarda Circolo Di Ricerca Indipendente
Pubblicato da davide cocco in etimo · Domenica 20 Dic 2020
Tags: cartaginekarkedonsherdanjanassardinia
veloce veloce..

Cartagine.

Il termine Ginè, in greco moderno, non esiste, è vero, ma in greco antico, ginè, si, esiste. "gynè, donna".
che essendo "y" una "iu", la fonetica può evolversi in una "i", o una "u".

così come potremmo chiamare tirso anche turso, (ma l'Istro/Tirso sempre Istro, rimane) avremmo oggi du termini, "ginè" o "gunè", che sempre a jana/madre, fanno riferimento crono logico.

Da ginn/astica a gen/etica, da gene/alogico a gin/eceo, o cunnu/gunnu, o la "canna" sumera, così come coni/goni/yoni e cuni e yonaguni,
è un gine/praio da cui si esce facilmente considerando la derivazione per tutti dalle sarde "jana".

"carta", viene tradotto usualmente invece in "città", dal "fenicio" "qrt", così interpretato dai linguisti di professione.
sapendo come la penso io sui fenici, è semplice comprendere che la traduzione in "città", soprattutto derivata dal fenicio, mi va molto stretta, ma come semplificazione, per rendere il concetto comprensibile ai più, va abbastanza bene.

"Carta", nel suo trilittero "crt", possiede infatti valori semantici interessantissimi.
uno dei quali, specifico, molto accattivante, lo troviamo in sardo sardissimo, nel sardo "interno", significato che ci avvicina Cartagine anche ai giganti di Mont'e Prama, alla "guerriera" di capestrano, e a tutte le statue di madri "mascherate",
e avvicina tutti questi fra di loro..

ma se associato al corrispondente trilittero gaelico, uniamo in un ascendenza unica anche la bianca maschera de su componidori sardo, o de sos issohadores,
e tutti questi fra di loro,
e così via, unendo puntini che a questo punto diventano sempre più semplici da seguire.

crt/ può essere, infatti "CaRoTau", mascherato, in sardo,
(che tra l'altro traduce perfettamente il "qrthd" del presunto fenicio "qrt hdst", per "cartagine", semplicemente unendo diversamente i gruppi letterali e trasformando qrt hdst in qrthd-st, "carothadu-st", carotadu ustu, "questo mascherato", o "questo nascosto", forse anche "recintato/avvolto/fortificato", che darebbe origine al termine x città, anticamente recintate, e alla storia di Didone, e del suo "recintare" il perimetro della nuova cartajana.
se invece ST, lo accostassimo a sardo "sutta", "sotto", che ne dite di "(luogo di) sotto fortificato", con una evidente derivazione del termine "south","sud", dal sardo "sutta/suttu)? ovvero luogo nascosto/recintato a sud, di kalaris, Sardinia, ovviamente..)

mentre in gaelico, lingua di terre frequentate dai sardi almeno tra il 3 e il 4 mila avanti cristo,
"CRT" è "ChaRT" col valore di "puro", concetto che normalmente associamo al colore bianco (forse che bianca è la placenta, prima protezione dell'ancora puro bimbo?.)..

Carta ginè,
CartaJana/CartaGiana,
(con l'equivalente toponimo CortoGhiana in Sardegna),
diventa quindi
"(luogo delle) madri pure (bianche) e mascherate"...

Janas, Sarde.

ps

mi si fa notare che in greco, il nome di cartagine non è "cata/ginè, ma "karxedon". provo a spiegare.
In Greco, cartagine non si chiama cartagine ma karxedon, così risulta, senz'altro.
.. però bisogna sottolineare come in nessuna altra lingua, il nome di cartagine mostra la stessa origine di "karkedon" (che la "X" si fonetizza "K" o "CH", se non erro).

mentre invece il numero di lingue che riporta parentela con "CartaJana", è notevole.

dovremmo supporre che nessuno al mondo conoscesse cartagine, e tutti abbiano ereditato il nome dal latino,
oppure invece, più probabile, che il nome della città comunemente utilizzato fosse più simile a "cartajana" che a "karchedon", e che i greci abbiano deciso di adottare una diversa denominazione per questa città.

conoscendo i greci come rinomati per aver iniziato il processo portato sistematicamente avanti dai romani prima e dagli occidentali financo ai nostri giorni, noto come "damnatio memoriae", la cosa non mi meraviglierebbe affatto.
così come del resto si sono attribuiti buona parte del sapere che loro sapevano aver assorbito dalla precedente scienza araba..

così mentre nelle altre lingue rimane la memoria della "città delle madri", espressa attraverso i residuali della lingua sarda antica, quella si, comune, i greci se ne distaccano, e utilizzano un nome nuovo, che seguendo radici comuni antiche, probabilmente suonava come "luogo chiuso/cercare-cercato / dan".

non è escluso, che questo fosse uno dei nomi già attribuiti dai sardi all'insediamento cartaginese, un nome descrittivo, come "il paese del sambuco", o "il luogo delle figlie ad est", etc etc,
nei fatti il concetto di "cercare" "dan" legato a toponimi insieme a "luogo chiuso-cerchio", forse nel senso di "delimitato"/"mappato/cerchiato/delimitato", lo ritroviamo anche in altri toponimi.

In sardegna forse in memoria di questa antica esplorazione, ancora esiste il cognome, Cherchi, che se lo scrivessimo per comodità "kerki", lo vedremmo più facilmente legato alla radice"krk", per "cercare", ma anche scritto in altro sardo, "ciccai", sempre cercare, significa.
ma nel ribaltare i significati i greci erano davvero maestri.

così probabilmente il termine è stato rispolverato alla bisogna, quando i sardi erano ormai da dimenticare, la cultura dominante era greco/indoeuropea, non più sarda e differenziandosi dalla attribuzione diffusa del nome "kartaj(ana), che a questo punto era isolato e inutilizzato nel mondo "civilizzato".

spolverando un nome antico, dimenticato, e dandogli un significato, "kercadan/circaddan/ciccadda", non più come "cercato e trovato e mappato (cerchiato) da dan",
ma come "vai e cercali, i dan!", tanto che il termine "karkedon", ci arriva fino ad oggi, "diversamente attribuito"
e praticamente identico al sardo gallurese "karkedunu", per "qualcuno"..
come se ai greci, una volta deciso di cancellare la memoria dei sardi dalla faccia della storia,
quando gli chiedevi "chi è, che abitava li", chi era quella genìa?"
rispondessero "lì, dove? ah, li, la? chi? genìa cosa?

"a boh..! bai e ciccadda, karkedunu fiada.."...

(trad. "e che ne so, vai a cercare, adesso, .. qualcuno, era..")
per esempio, ancora, in greco "nessuno" è "kaneis", che parrebbe contenere la stessa radice che porta a "candido", "canuto", "candidato", etc tutti riferiti al bianco, come il famoso "charta" gaelico. mma can è anche cun, cunnu, vagina.

questo riporta alle janas bianche e mascherate, e alla volontà di nasconderle.
le janas diventano "nessuno" e una delle loro città "luogo di qualcuno"..

e se Ulisse si definì nessuno, ovvero Jana,
e se il vero nome di Didone era Elyssa (Hala Issa, lei sorgente, ricordata come "l'errante")
.. che riflessioni possiamo fare..?..

i greci, prima dei romani, accompagnarono la memoria dell'Antica Civiltà delle Janas Sarde verso l'oblio...
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"Janas Sardinia, quello che per gli altri popoli è mito, per i Sardi è Storia. Scritta".
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