SS 131 strada statale 131, Strada Costiera

ACS      Antica Civiltà Sarda
Antica Civiltà Sarda
Una civiltà antica e trascurata, ignorata e negata.
Una terra dai 20mila Nuraghe, dalle migliaia di Tombe dei Giganti, Domus de Janas,
dolmen, menhir, car ruts, pietre scritte, cerchi su pietra...
La più antica civiltà navigatrice del mediterraneo, la Terra del Nuovo Inizio,
La Sardegna dove è nata la scrittura, e di cui cercheremo di raccontare la storia mai raccontata prima...
Janas Sardinia,
Quello che per gli altri popoli è mito, per i Sardi è storia...
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SS 131 strada statale 131, Strada Costiera

ACS Antica Civiltà Sarda Circolo Di Ricerca Indipendente
Pubblicato da davide cocco in archeo logica · 18 Dicembre 2018
Tags: stradesardestraderomaness131tartessosardinia
Strada Costiera Sarda 131..

E vabbè… lo so che adesso volete guardare il grande fratello, uomini e donne, grace anatomy (o gres anatomy ???) oppure boh, che ne so, una di queste cose belle.. Magari un documentario sulla #sardegna su rai3..

Per cui cercherò di essere sintetico.
O soporifero, dipende…

Qualche giorno fa, sono passato davanti ad una cartina (no.. Non quelle..), mi è cascato l’occhio su una riga (no, non è un vizio...), e mi è venuta in mente una cosa (si, questo è un vizio, lo ammetto), mi si è fotografata un immagine ..

se avete pazienza 5 minuti, ve la dico…

Allora.. Partiamo da vicino vicino, con un po' di brainstorming..
Sciorbeddamentu, in #Sardo..

Gli Antichi #Romani.

“il monumento più imponente lasciatoci dagli antichi romani, è la loro grandiosa rete stradale”
Si parla in effetti di circa 80.000 kilometri di strade. Un enormità davvero.

Si narra che le strade le costruisse l’esercito romano, strade rettilinee, per favorire i rapidi spostamenti militari.

Una delle vie più antiche sicuramente (così si dice) romane, è la via Appia, iniziata circa nel 300 a.C.

Strade precedenti parrebbero essere state costruite dagli Etruschi, e “portate in dote” a roma, dai primi re che appunto Etruschi erano, e se ne ha notizia (ce ne parla Livio) da circa il 500 ac. ai tempi di Porsenna.

80.000 km di strade “tirate dritte”, strato su strato, pietra su pietra.
strade larghe 5 metri e profonde dai 60 cm ai 2 metri.
Prima scavate, e poi riempite con pietre, sabbia, ghiaia,e lastricate.
Per avere un idea, se ipotizziamo una profondità media di 1 metro solo, per 5 metri di carreggiata, abbiamo un volume di 400.000.000 (quattrocentomilioni) di metri cubi di materiale scavato.
Per capirci, il volume di 40.000.000 circa di utilitarie.
400.000.000 di metri cubi scavati, e poi riempiti con 400.000.000 di metri cubi di sassi sabbia e ghiaia.
E poi quelli, lastricati con 400.000.000 di metri quadri di lastre di pietra.

e in più altri 150.000 km di strade sterrate, li avevano pure fatti.

Un totale di 800.000.000 (ottocento milioni) (tra scavare e riempire) di metri cubi di materiale movimentato, che con un peso specifico di circa 1500 kg per metro cubo, significa 1.200.000.000 (un miliardo duecento milioni) di tonnellate di materiale movimentato. a carriola.
Più le lastre che andavano anche sagomate e posate..

E nel frattempo ingaggiavano battaglie per la conquista dei territori, al cui controllo servivano gli 80.000 km di strade..

A occhio e croce, strade costruite tra circa il 500 ac e circa il 100 dc (massima espansione dell’impero romano).
80.000 km diviso 600 anni, fa 133,333. Circa 130 km all’anno. Io direi 131, per fare cifra Sarda.. un kilometro ogni 3 giorni.
800.000.000 di metri cubi, fa 1.333.333. circa 1.300.000 metri cubi all’anno , movimentati.
1.200.000.000 di tonnellate, fa 2.000.000. circa 2.000.000 all’anno di tonnellate di materiale movimentato..

Considerando che noi per rifare qualche pezza sulla SS 131 (appunto), con camion, ruspe, asfalto, e senza dover fare guerra a nessuno, ci abbiamo messo vent’anni, (ed è già rotta), possiamo considerare che i romani

Costruendo strade pietra su pietra strato su strato, tutto a mano, mentre contemporaneamente conquistavano in battaglia territori su territori…

fossero davvero davvero efficienti.. molto efficienti. Accidenti, quanto erano efficienti…

tutto sto ambaradan, in realtà solo per dire che è difficile, che i romani tutte le strade romane le abbiano proprio costruite proprio loro...

e infatti in realtà anche i romani, essendo indoeuropei, e pieni di testosterone, grandi voli pindarici, no, ma erano pratici, e sfruttavano volentieri le costruzioni preesistenti.
Comprese le strade. Solo che da bravi, non lo dicevano a nessuno. mica scemi..

Gli storici, infatti oggi sono abbastanza concordi nell’assumere che i romani impararono a costruire strade in parte dai cartaginesi (le cartajanas, che noi conosciamo ormai bene), ma anche dagli etruschi, da cui ereditarono anche la tecnica di costruzione dei ponti, e in realtà sfruttarono in gran parte la rete viaria Etrusca (anche loro in odor di Sardità..), già bell’e fatta, ponti compresi.

A parer mio, poi, utilizzarono anche terme, arene, etc etc, trovate già bell’e fatte, ma questo è un altro discorso…

In ogni caso è abbastanza certo fra gli storici, che i romani utilizzarono ogni strada, via o sentiero preesistente...

Ecco, così va meglio, è più comprensibilmente logico.
Le strade, forse non tutte o forse si, se le trovarono già pronte, i romani, utilizzando in gran parte strutture preesistenti.

Vabbè. E di tutto questo, che ce ne facciamo?

Oplà, Torniamo in Sardegna.

La strada più importante della Sardegna, possiamo essere d’accordo, è la SS 131.

Un parto però, questa strada..
interessante comunque leggerne la storia, tra alti e bassi, ma soprattutto nel tratto in cui si dichiara che il “tracciato ricalca, quantomeno nella sua prima parte, il tracciato romano”.

Ecco.

La prima parte sarebbe grossomodo quella che da Cagliari arriva ad Oristano.
Che però nel tracciato originale (si fa per dire) romano, ad Oristano sembra proprio non ci arrivasse, perché anziché passare ad ovest di Monte Arci, verso Oristano e Cabras, passava invece ad Est dello stesso, alle spalle, di Monte Arci.
Eh.. e perché? I romani, costruiscono le strade dritte, se possibile. Perché allora tagliare in mezzo ai monti , ad est, quando ad ovest c’è una bella pianura dritta dritta piatta piatta, dove fare una strada dritta dritta, piatta piatta? “Sono (forse) Pazzi Questi Romani”, diceva Obelix, ma in realtà non è vero..
Non è vero perché perché i romani, quando sono arrivati in Sardegna, ovviamente le strade le hanno trovate già fatte, tutte. è ovvio…

è abbastanza comprensibile a chiunque, infatti, e documentato anche, che L’Antica Civiltà Sarda le strade se le facesse da se, quando gli servivano.

In pietra, senza malta, e lastricate.

Abbastanza ovvio, direi, perché una civiltà che ha tirato su almeno 20mila nuraghe, qualche migliaio tra domus de janas, tombe dei giganti, un numero imprecisato di menhir, dolmen, etc, città come nora sommersa e la città antichissima della Jara, villaggi, muraglie megalitiche, porti megalitici,
che commerciava ossidiana, ceramica, rame, bronzo, argento, trasportava carbone nei centri metallurgici, e proodotti metallurgici verso i porti, portava materiali dall’esterno all’interno e dall’interno alle coste per gli imbarchi, costruiva navi, coltivava canapa (se no le cime (funi) delle navi, come le faceva?..) e la lavorava…


Una civiltà che faceva tutto questo, il minimo che poteva fare, era farsi le strade, no? I carri, ce li aveva, del resto...


E in Sardegna, regione montuosa, non c’erano e non ci sono molte possibilità di variante, le strade le fai dove serve, non dove vuoi..


Ecco quindi che il tracciato “romano” a est di monte Arci, prende significato.
Passando ad est, infatti si unisce, da Sini a Pau, la Giara di gesturi, con la sua antichissima città, a Monte Arci, con i suoi antichissimi siti di estrazione dell’ossidiana.

Ma perché ad est di monte Arci…?

Perché se ipotizziamo, come io ho ipotizzato precedentemente, che ad ovest di Monte Arci dove oggi c’è pianura ci fosse il mare, con gli imbarchi per le navi di servizio al “triangolo dell’ossidiana” (e non solo) Nuraghe Bau Mendula Nuraghe Cuccurada, Jara di Gesturi,
gli imbarchi delle navi Sarde posti a ridosso del monte stesso ad est, (oltre che a ridosso della baia del sinis, proprio sotto mont’e prama), ecco che la strada che passa ad ovest acquista coerenza e significato.


Ad est infatti non ci poteva proprio passare, la strada, che c’era l’acqua, mentre passando da “dietro” svolgeva perfettamente la sua funzione di collegamento.

Non ho altre informazioni sul tracciato antico cosiddetto romano, per poter dire dove effettivamente svoltasse verso l’interno, ma Sardara, con la sua ricchezza di siti antichi, con terme annesse ( che mica agli antichi sardi facevano schifo, anzi..) parrebbe essere un buon punto strategico.

E dal castello di Monreale, col cielo terso di allora, sei collegato a vista dal Sinis a S.Elia…
si, comunque e in ogni caso, un punto strategico importante.

Quindi, un pezzo di 131, dichiaratamente costruito su un tratto di strada romana, evidentemente sopra un antico tracciato dell’Antica Civiltà Sarda.

Ahh che soddisfazione. E quindi? Evabbè.. tutto sto panegirico, per cosa?..

Tutto questo giro girotondo, perché un paio di giorni fa sono passato davanti ad una cartina, un plastico, per esattezza. vi faccio vedere la foto. E questo pezzetto di strada mi ha davvero lasciato di stucco, peggio di un barbatrucco...

Perchè si vede benissimo, che il tratto di strada per cui vi ho fatto la testa ad acqua, da Cagliari a Sardara, il tracciato Sardo Romano e bla bla bla..

si vede benissimo, che la SS 131,

non strada italiana
non strada romana
ma antica strada sarda,

Non è il tracciato di una strada interna,

Ma è evidentemente il tracciato di una Strada Costiera.

Che dall’Arcipelago di Kalaris, con le Isole di S.Elia, Monte Urpinu, “Castello”, Tuvixeddu, Tuvumannu, Monte Claro, S.Michele,

“L’arcipelago delle Sette Sorelle”, con Biancaneve sul Colle di Bonaria, la Madonna salvata dalle acque,
che controllava gli ingressi a Sud,

Una strada che appunto protetta dalle Sette Sorelle, si avviava da Monastir, verso Nuraminis, Serrenti, Sanluri, Sardara a nord, per poi proseguire verso l’interno, e da Monastir probabilmente verso Serdiana , Settimo, Maracalagonis , a sud, arrivando fino a Villasimius..

costeggiando pari pari le formazioni montuose ad est della piana del Campidano.
O per meglio dire, del Mare, del Campidano…

Una piana che evidentemente infatti all’epoca non poteva essere percorsa,che non ci si poteva fare una strada sopra, perché non c’era proprio la terra,
Perché semplicemente, non era tanto una piana, quanto invece era ancora Mare…

Mare che secondo le evidenze geologiche, come abbiamo visto,
era mare tra i 2.000.000 e i 300.000 anni fa, prima che la fossa sarda venisse riempita dai depositi alluvionali,
era mare, quando appunto, si navigava, attraverso Tartesso, cioè, volevo dire, attraverso Sardegna..


e se la 131 è nata come #strada_sarda_costiera, poi usata dai romani, poi usata dagli italiani..

perché non possiamo allora ribatezzare la SS 131, la strada statale 131,

e denominarla SCS 131 , Strada Costiera Sarda 131.
O forse 1. O forse 3, con le colonne 1 e 1 ai lati..

E così facendo possiamo iniziare anche a rivalutare Cagliari, che non poteva non esistere, all’epoca, e che quindi è tutto tranne città Fenicia, ma finalmente la vediamo come antichissima città dell’Antica Civiltà Sarda..
sorta sulle sette vette (più una) dell’arcipelago di Kalaris…

e rivalutare anche Tutto il massiccio dei Sette Fratelli, dai monti a valle,
(sembra il film, sette spose per sette fratelli, che chissà perché mi piaceva un sacco, quando ero piccolo..)

massiccio assolutamente ignorato (e chi si meraviglia) dalla storiografia classica..

E che panorama bellissimo, che ci doveva essere, da quella strada li, dalla Strada Costiera Sarda 131,
coi monti di Villacidro a picco sul mare…

Meraviglioso…

Peccato che non ci abbiano lasciato qualche foto…

Ma voi, se volete,
e se non vi siete addormentati nella lettura,

“condividete libera mente”

Magari qualcuno che una foto l’ha fatta, si farà avanti…

E, ps…
anche la 131, nel suo tratto iniziale, è orientata a 330 gradi.
La madre forse di tutte le strade?


ps. #aggiornamento_di_stato

a supporto ulteriore delle mie tesi, che vedono Kalaris e Tharros centri coevi (in realtà Karalis dovrebbe essere a rigor di Archeo Logica, più antica, ma ci torneremo), centri nevralgici della Antica Civiltà Sarda, e precedenti di antamila anni alle civiltà conosciute, visto che le stesse erano in collegamento almeno marittimo (almeno, perché lo sappiamo che oggi in USA, per esempio, l'aviazione è strettamente legata alla marina..), si riporta quanto segue..

#Taramelli, archeologo, sardegna, prima metà del novecento:

“Tharros e Karalis furono una vera miniera di oreficeria, di argenteria, di scarabei e di amuleti da disgradare la stessa Cartagine,
e che ancora (purtroppo) non sono state sufficientemente studiate ed utilizzate“

e ri aggiornamento di stato.

la SCS 131, è un dato di fatto, lungo il suo tragitto, collega numerosi siti "nuragici".
ponendo che normalmente le strade vengono fatte per collegare luoghi, si può presupporre che tali luoghi siano precedenti o coevi alle strade.
nella fattispecie specifica parrebbe che ad intervalli determinati e costanti, lungo lo sviluppo stradale della "131", vi siano dei siti antichi.
più o meno multipli di 11 km.
il che farebbe supporre che tali siti non siano li per caso, ma siano strutturali allo sviluppo stradale in se.
quasi che "11",sia simbolo della strada stessa, non a caso denominata 11, con un 3 in mezzo. SS, come un doppio serpente, 11, come un cancello, 3, come i 3 pomi di ercole, come le uova da cui tutto discende..

ma aldilà del significato simbolico, il fatto che la strada sia tutt'uno con questi luoghi, fa supporre, archeo logicamente parlando, che tali luoghi siano coevi alla strada, con la logica conseguenza che la loro datazione deve essere rivista, identificandola con la datazione della strada stessa.

se la strada ha senso da duemilioni a trecentomila anni fa, così hanno senso le costruzioni lungo la strada stessa.

questa, in sintesi, in una visione lineare del tempo, la datazione più reale del cosiddetto "periodo nuragico".

che ben giustificherebbe il fatto che, come dico sempre,
"Quello che per gli altri popoli è mito, per i Sardi è Storia, scritta".

ovvero giustificherebbe il fatto che nessun popolo antico che ha frequentato la Sardegna, abbia mai fatto cenno né alla costruzione, né alla funzione, dei Nuraghe (ma nemmeno di Domus, tombe dei giganti, dolmen, menhir, etc etc..),
e che in realtà tutti i riferimenti alla Sardegna siano sempre inseriti nelle "età degli dei", ovvero chissà quanti antamila anni prima...
quando ancora erano le madri, Judikessas, Maistras del Suono e non solo, a dirigere l'orchestra della vita..

__________________________________
se volete, quindi, ricordate che

"condividere libera mente"

#Janas, #Sardinia..
"Quello che per gli altri #popoli è #mito, per i #Sardi è #Storia. #Scritta."."

CC BY-NC-ND-4.0, creative common non commerciale, marca temporale depositata davide cocco, condivisione libera.







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