Janas Jaras, Madri Sarde, Anziane per gli Anziani

ACS      Antica Civiltà Sarda
Antica Civiltà Sarda
Una civiltà antica e trascurata, ignorata e negata.
Una terra dai 20mila Nuraghe, dalle migliaia di Tombe dei Giganti, Domus de Janas,
dolmen, menhir, car ruts, pietre scritte, cerchi su pietra...
La più antica civiltà navigatrice del mediterraneo, la Terra del Nuovo Inizio,
La Sardegna dove è nata la scrittura, e di cui cercheremo di raccontare la storia mai raccontata prima...
Janas Sardinia,
Quello che per gli altri popoli è mito, per i Sardi è storia...
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Janas Jaras, Madri Sarde, Anziane per gli Anziani

ACS Antica Civiltà Sarda Circolo Di Ricerca Indipendente
Pubblicato da davide cocco in dea madre, etimo · Venerdì 24 Ago 2018
Tags: janasmadresardegnapaludegiara
Davide Cocco
Amministratore · 24 agosto 2018

janas e jaras, anziane per gli anziani..

la nostra anima sarda residente in puglia, Melvi Monno, ci pone una questione interessante.. dice:

"Se jn/gn è radice di "donna", in greco antico, gr potrebbe essere radice di "anziano", da gher, gheraios..."

ehh.. volevo scrivere qualcosa sulla ferula, oggi, che mi piace un sacco,

ma a me mi (non si dice? eh, ne dico, cose che non si dicono..), a me mi piace cogliere invece i vostri spunti, e vediamo se riusciamo ad aggiungere un paio di piccole tessere al nostro percorso..

allora...

in greco antico abbiamo due aggettivi, per anziano:

γεραιός [-ά, -όν] geraios, e παλαιός [-ά, -όν] palaios, e un sostantivo, πρεσβύτερος [ὁ] presbiteros.

tralasciando per adesso il sostantivo, che è un pò più complicato, prendiamo in esame i due aggettivi.

primo, palaios.

"a pala", in sardo vuol dire "dietro", alle spalle.

il riferimento a qualcosa di "trascorso" è abbastanza evidente. quello che noi ci mettiamo genericamente alle spalle, per gli antichi greci è "anziano".. va bene.

ma abbiamo visto proprio recentemente che "paul", (senza consonanti "PL", con le vocali antiche "PALA"), in francese è "gallina", mentre in italia è "pollo", oppure "Pullo", e se a "Pula" c'è un promontorio a forma di gallina, e abbiamo già visto che la gallina è simbolo della dea madre alata, abbiamo la possibiltà di affermare che "PL", è una radice che indica precedenza, anzianità, collegata presumibilmente alla lontananza nel tempo, e alla discendenza dalla dea, appunto , madre.

secondo, geraios.

questo è più simpatico..

da noi in sardegna c'è l'altopiano della jara, appena dietro il monte arci. altopiano dove si trova una città preistorica meravigliosa ed enorme, ovviamente trascurata e abbandonata, tanto che da poco sono stati segnalati atti vandalici su dei bassorilievi antropomorfi presenti in situ..

una città che io ho supposto tempo addietro essere "di servizio" all'organizzazione del monte arci, fulcro
dell'estrazione e commercio dell'ossidiana sarda, almeno 6500 anni fa.

già questo ci farebbe supporre che chi viveva nella "jara", (perchè ci vivevano, li !) qualche migliaio di anni prima che (secondo i dati ufficiali), elleni e greci fossero registrati all'anagrafe dei popoli antichi,

chi viveva li, potesse benissimo essere considerato "anziano", da questi stessi popoli.. già sarebbe un buon indizio, ma poi ci viene in aiuto un dizionario di gallese antico, che ci dice che secondo loro, "jar", era la gallina..

e siccome sappiamo, che i sardi vengono prima dei gallesi (gallesi.. certo che con quel nome, da chi vogliono discendere...), dato che il #dna delle donne #preceltiche, è sardo,

possiamo supporre che nella jara sarda, anche li, ci fosse una presenza importante relativa alla "madre alata" e alle sue figlie.

possiamo supporre che nella jara sarda, anche li, ci fosse una presenza importante relativa alla "madre alata" e alle sue figlie.

apriamo una parentesi.. pensate che in cina (faremo delle considerazioni, più avanti, sui rapporti sardocinesi...), "gallina", si dice "MU JI", unione di fatto tra la "M" di "madre", e la radice "JI", che noi troviamo sia in "JANA", che in "JARA"..

questo oltre a confermarci l'esistenza della radice "JI" per definire la gallina, ci mostra che se uniamo le due cose, otteniamo "MUJARA", così vicino a "mujer", "mulier", "mulleri", "moglie".. Mujara, le antiche Madri della Jara..

geraios, quindi radice "JR", "DGR", anche questa collegata alla antica ascendenza dalle madri protettrici sarde.

e visto che la radice "DGR", la troviamo dal nordeuropa, fino in sardegna per arrivare in cina, vorrei vedere anche che non si fosse fermata un attimo anche un pò prima, per strada,

e farei una riflessione su chi fossero in realtà i "DINGIR" , che qualche raffigurazione loro, assomiglia alle rappresentazioni sui menhir sardi...

magari potrebbero essere state loro, le "dan jar", all'inizio, poi dingir, le dan dgiar, che venivano dal "dgiar dan",

le "guar djans" del "gar den" .

si saranno fermate a metà strada, e un pò dappertutto. mi sa...

ma ancora una riflessione, se avete voglia.

se nella Jara (Jar, gallina), ci stavano le madri protettrici , a "Pau" (paul, gallina), "villaggio" principe del monte arci, chi ci stava?

possiamo quindi ragionevolmente intendere la radice "PL", che in sardegna troviamo in numerosi toponimi come "Pau","Pauli, Pula", (ma anche come "Bau", (che la "P" e la "B", sono facilmente intercambiabili),

come significato della presenza della Madre, o delle sue Figlie, o anche probabilmente come "dedica" ad essa o esse, dell'agglomerato abitativo in questione.

radice in cui va ricercato, secondo me, l'etimo dei toponimi in questione.

ecco quindi che trovare nel "BAU mendula", o a "Pula", una raffigurazione della gallina, non ci sembra più tanto fuori luogo, ma anzi, ci dovremmo meravigliare del contrario...

eja. è vero. "pauli" vorrà dire anche "palude", "fango", e perchè? perchè c'erano le paludi, ci dicono, paludi che poi adesso non ci sono più. lo so.

la sardegna era piena di paludi...

ma dovunque io legga, una cosa parrebbe "presa per buona", e cioè che "la divinità" discese appunto nelle paludi.

quindi le due cose, "dea madre alata", e "palude", mi pare convivano perfettamente, nei toponimi "pau, pauli", solo che "palude" parrebbe essere una associazione successiva..

detto questo, la risposta, melvi, potrebbe essere "si", "gr", o meglio "dgr" potrebbe essere radice per "anziano", ma non da geraios, ma bensì da "dgiar", "jar", antica dea madre alata...

e niente, la razione giornaliera di mirto è finita, di janas e ferula ne parliamo un altro giorno...

e, ps..

ne approfitto..

da jana/jar/jara,

a Giara, contenitore per il vino, Muin(vite vinifera)/Uin/Inu, ma anche Mua/Madre, il passo, è quasi degno di Monsieur de Lapalisse.. ..

Ma anche Hana/Jana/Jara/Giara,

Bin-Binu, vino. Jana-Hana, madre.
Muin, vite da vino. Mua, Madre.

Bin ancora oggi identifica in occidente un grande contenitore da trasporto, mentre in arabo indica provenienza.

e.. "Miracolo", nella pinjara, nella madre, l'acqua si trasforma in "vino"...

Madri contenitori di Madri, Vita e Anima, Anumua,

Madri, e poi Madri, e poi Madri ....


che si tramandavano, magari nelle Domo-Jana (domogiana) replica in pietra della domo/jana, "damigiana", madre-casa, anche loro contenitori di vita..

Ma anche Hana/Jana/Jara/Giara,

Madri contenitori di Madri, Vita e Anima, Anumua,

Madri, e poi Madri, e poi Madri ....

che si tramandavano, magari nelle DomoJana (domogiana)... anche loro contenitori di vita..

vita materiale che per l'uomo, difficilmente risulta disgiunta da quella immateriale..

e pps.. (aggiornamento di stato)

se facciamo caso che fra i tanti termini asseverati, che accomunano ebraico e gaelico, denotando una matrice originaria comune (che ci sono luoghi che abbiano avuto contatti asseverati tra medio oriente e nordeuropa, in periodo preindoeuropeo, a parte la Sardegna? mi sembra di no)

dicevo, ce n'è uno, che fa così "Bar", e che vuol dire "figlio".

ecco che se le Jare possono essere contenitori di ulteriori madri, e vero pure che queste sono a loro volta figlie "Bar" (tra l'altro esperte di alcolici... un altro etimo nascosto..)

e le figlie delle figlie, saranno BarBar ..

sarà per questo che i nemici dei romani (quelli indoeuropei), erano tutti "barbari"?

sarà che questi avevano pure a che fare con gli esplosivi, se nelle navi, il deposito munizioni prende il nome di "santa Barbara",

e in Sardegna Santa Barbara e Santu Jacu, santjago,

ove jacu/jagu/jaga, è "porta","cancello" similmente a Jana\Jaga,

hanno le chiavi di lampi e dei fulmini?


sarà per questo che in Sardegna uno dei luoghi più irriducibili, prende il nome di "BarBarJana", Barbagia.. ?

e uno dei nuraghe più famosi, prende il nome di

BarUmini, "Bar u Muin", figlie delle Madri?

e sarà per questo, che una volta che si scopre la Hala, la Fonte, poi il resto sgorga semplice e copioso...

come scoprire ancora una volta che le parole e i fatti ad essi collegati, nascono in un luogo ben definito,

La Sardegna, il luogo delle Torri di B Abba Y El, poi conosciute come "LA torre di babele" ..

e se il diavolo fa la pentola,
la pingiara/binJara, capiamo pure perchè certe religioni ce l'hanno con la donna, considerata demonio/dimoniu/dimuin...

le donne sono "pentole" da cui nasce la vita, nascono i bambini, cuccioli d'uomo, e qualcuno questo, e questi, evidentemente, non li sopporta proprio...

nessun dio o diavolo,
ma madri che ci portano e ci accompagnano in questa esperienza "terrena", maistras, che cercano di insegnarci quello che siamo venuti ad imparare..

perchè Yahwe, come mostra la "caccia alle streghe" e la "lotta agli alberi secolari", non ha mai sopportato Deual, il suo albero placentare, la madre, che fa le pingiare/pentole, ma non i coperchi, e forse per questo, è "venuto in Sardegna", per risolvere il "suo problema" alla fonte, alla sorgente.

ps,
diavolo, scritto, in antico alfabeto sardo, trovato su antiche madri sarde,
sarebbe "deual" (o dual/duath)
col diavolo inteso come colui che divide, ed essendo che la madre, quando crea vita, forma un dualità madre figlio, che poi viene divisa.
si divide, e divide.

che in realtà non identifica il diavolo cattolica mente inteso, che cattolici non ce n'erano, all'epoca..
ma ci si rende conto che la lotta tra chiesa e donne, è una lotta tra "dei"..
Deual, che scritto invece in caratteri odierni maiuscoli sarebbe DEVAL, e ci rimanda per esempio ai templi indiani,
ai loro deva, o al concetto di dio nel nord Europa,
e diventa facilmente Devil anglofono o Teu(f)el germanico.

in Sardo ancora oggi possiamo leggere,
sulla madre,
"deu/L", "io sorgente".
e, per come è scritto, sulla madre,
potremmo associare la scritta stessa ad una iconografia cornuta, associabile alla figura uterina o u/taurina..
nessun dio o diavolo,

ma madri che ci portano e ci accompagnano in questa esperienza "terrena", maistras, che cercano di insegnarci quello che siamo venuti ad imparare..

ps. aggiornamento di stato.

aggiungiamo una foto in coda, da un post di Melvi Monno, ed eccola, la "pingiara", "bin-jana"...
questa è in turchia, 1000-800 aC a ulteriore conferma del fatto che le janas/jaras erano "bagamunde", oggi "girovaghe", ma se, come ormai mi pare chiaro, se le parole erano frasi, "bagamundu= bai a mundu, vai per il mondo"...

perchè piano piano, "a me mi, tornano i conti, e i fatti, mi cosano"!

grazie grazie, melvi, come spesso capita, il caso cosa, il post era nato da una tua domanda, e prosegue con una tua foto..




"condividere libera mente"

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janas e jaras, CC BY-NC-ND 4.0 creative common non commerciale, marca temporale depositata davide cocco, condivisione libera.

articolo su fb.
il primo, il più vecchio sul gruppo, fb lo ha cancellato perche "non rispetta le regole sullo spam". l'ho ripubblicato sulla pagina...


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